5 Novembre – Sala Cristallo, Hotel Nazionale – Piazza di Monte Citorio, Roma – 15.30/18.45
Le Infezioni Correlate all’Assistenza ospedaliera (ICA) rappresentano la più frequente complicazione ospedaliera e il loro trend, in assenza di adeguati programmi di controllo, è in continuo aumento.
Ciò è attribuibile alla progressiva introduzione di nuove tecnologie sanitarie nell’assistenza ospedaliera, che, se da una parte, consentono la sopravvivenza di pazienti immunocompromessi altamente suscettibili a tutte le infezioni, anche quelle sostenute da patogeni comunemente opportunisti, dall’altra creano le condizioni per nuove occasioni di accesso dei microrganismi in ambienti del corpo umano normalmente sterili e per complesse interazioni tra microrganismi patogeni e biomateriali utilizzati.
Inoltre, il largo uso di antibiotici a scopo profilattico o terapeutico condiziona l’emergenza di ceppi antibiotico-resistenti.
L’insorgenza di una complicanza infettiva in un paziente ricoverato in ospedale comporta costi sia in termini di salute che economici per il paziente e per l’ospedale: per il paziente, una patologia infettiva aggiunta alla sua patologia di base, le eventuali conseguenze in termini di disabilità temporanea o permanente o addirittura il decesso, le eventuali spese di una cura domiciliare o la perdita di giornate di lavoro. Per l’ospedale, i costi dell’eventuale prolungamento della degenza, degli esami diagnostici e degli interventi terapeutici aggiuntivi.
Le infezioni ospedaliere sono, almeno in parte, prevenibili. L’adozione di pratiche assistenziali “sicure”, che sono state dimostrate essere in grado di prevenire o controllare la trasmissione di infezioni, comporta la riduzione del 35% almeno della frequenza di queste complicanze. Per questo motivo, le infezioni ospedaliere rappresentano un indicatore della qualità dell’assistenza prestata in ospedale, che oggi possono essere combattute con modelli organizzativi di natura interdisciplinare sostenuti da tecnologie avanzate capaci di rendere sterili gli ambienti di maggiore criticità all’interno delle aziende ospedaliere come le sale chirurgiche e le terapie intensive.
L’incontro, promosso da AiSDeT, intende focalizzare l’attenzione a livello istituzionale di un fenomeno che arriva a costare al SSN circa 1 milione di euro l’anno e delle nuove modalità tecnologiche e digitali che possono aiutare a prevenire in maniera efficace il fenomeno ICA.
Programma
15.30
Introduzione ai lavori
Massimo Caruso, Segretario generale AiSDeT
15.35
L’impatto delle ICA nella salute dei pazienti
Anna Teresa Palamara, Responsabile Malattie Infettive ISS
Francesco Maraglino, Direttore Ufficio 5 Prevenzione Malattie trasmissibili e profilassi internazionale Ministero della Salute
16.15
Gli aspetti normativi e legali
Introduce: Gianluca Marmorato, Avvocato – Gruppo tecnologie innovative Aisdet
Interviene: Camillo Falvo, Procuratore Capo Vibo Valentia
17.05
Quali modelli organizzativi e azioni nelle Aziende sanitarie per la prevenzione delle ICA. Le azioni in fieri e le soluzioni digitali
Introduce: Corrado Picone, Risk Manager – Gruppo tecnologie innovative AiSDeT
Giovanni Mangia, AiSDeT
Antonio Carbone, Direzione sanitaria ASL Roma 4
Francesca De Plato, Responsabile Farmacia Ospedaliera P.O. Giulianova (Te), già Referente Nazionale Area Scientifico-Culturale “Rischio Chimico e Biologico” SIFO
Seby Floridia, Consulente BPR (Business Process Reenginering)
18.00
Tavola rotonda
I possibili interventi normativi per migliorare la prevenzione delle ICA negli ambienti di cura e di assistenza
Partecipano:
Sen.ce Raffaella Paita, Presidente Gruppo interparlamentare per il buon uso degli antibiotici e la lotta ai batteri resistenti
Sen.ce Annamaria Parente, già Presidente Commissione Sanità del Senato
Sen.re Ignazio Zullo, X Commissione Sanità del Senato
Modera: Massimo Caruso, Segretario generale AiSDeT
18.45
Conclusione