Il valore dell’eHealth nel contesto dell’emergenza è al centro del tavolo di lavoro in programma il 24 novembre 2021 alle ore 16.20, cui parteciperà Francesco Morrone, Dirigente medico UTIN AO Cosenza.
“Sul valore dell’eHealth si è discusso molto, e oggi appare quasi banale sottolineare quanto l’adozione di soluzioni innovative per il telemonitoraggio abbiano ricadute importanti in termini di abbattimento dei costi, tempestività degli interventi e, quindi, efficienza ed efficacia dei servizi erogati. Adesso è importante sottolineare quanto questi siano ancora più urgenti, cruciali e vitali nelle regioni del Sud Italia e in contesti, come quello della Calabria o della Puglia, ad esempio, dove difficoltà logistiche e infrastrutturali si sommano a politiche di gestione non sempre efficaci, scarsità di risorse economiche adeguate e mancato rinnovamento del personale” dichiara Francesco Morrone, che sottolinea quanto l’emergenza pandemica abbia evidenziato ancora di più la necessità di superare le frammentazioni regionali.
“Il meeting AiSDeT è un’occasione importante per fare rete e lavorare insieme anche all’individuazione di modelli operativi positivi, che consentano di superare la attuali criticità che possono rallentare l’adozione delle soluzioni di eHealth in un momento in cui, al contrario, è importante accelerare e lavorare con una visione chiara. Dobbiamo guardare a modelli internazionali di riconosciuto valore quali, ad esempio, quello di Israele o Stati Uniti, per poi saperli attualizzare alla realtà nazionale, lavorando per evitare una crescita disomogenea e disorganica tra regioni”.
“In particolare nell’ambito della neonatologia, la digitalizzazione viene applicata ancora in maniera ridotta e, spesso, secondo modalità frutto di iniziative spontanee tra operatori, genitori e famiglie dei piccoli pazienti.
Diversi studi hanno evidenziato il gradimento e l’importanza di queste soluzioni, soprattutto in reparti come la terapia intensiva dove, nonostante la volontà di assicurare la massima interazione possibile tra la famiglia e i piccoli pazienti, questa può talvolta doversi ridurre. Sarebbe importante riuscire a integrare e strutturare queste iniziative” aggiunge Morrone, che ricorda l’importanza dell’adozione di canali di comunicazione integrata tra lo stesso personale sanitario, che attraverso la condivisione dei dati clinici e degli esami radiografici riescono ad assicurare un’assistenza più efficace e tempestiva “in questi anni abbiamo condotto sperimentazioni significative nell’ambito della tele-cardiologia e nelle diagnosi al neonato, con importanti risultati in termini di sicurezza e risparmio di tempo e risorse. Ma i vantaggi vanno ben oltre, e riguardano l’intero sistema: dalla nostra esperienza – prosegue Morrone – emerge come favorire la comunicazione e la condivisione dei dati tra operatori sanitari voglia dire anche fare formazione e “cultura”.
Sarebbe interessante creare una “Rete delle emergenze”, per lo meno a livello regionale, che attraverso un uso integrato di computer, videocamere e sensori condivida tutte le informazioni necessario ai fini della cura, aggiornando in tempo reale la cartella clinica del piccolo paziente e alimentando, nei fatti, un vero e proprio canale di apprendimento e formazione del personale” – conclude.
Il tavolo di lavoro si inserisce nell’ambito della giornata introduttiva del secondo Meeting Nazionale AiSDeT a Bari, che prevede due sessioni dedicate alla Sala Operatoria del futuro e alle best practice di telemedicina nei processi di cura.