Necessità di mettere a sistema e stimolare la progettazione, per favorire la modernizzazione dei servizi del SSN e la maggiore tutela assistenziale. Queste le indicazioni dei professionisti della Sanità, che hanno partecipato alla giornate congressuali del I Congresso nazionale AiSDeT, tenutosi a Bari, lo scorso 27 e 28 settembre.
Gli aspetti maggiormente evidenziati sono stati: il GDPR, la Telemedicina – Internet degli Oggetti (IoT), il Big Data – intelligenza artificiale (AI), il rapporto tra pubblico e privato nell’innovazione del SSN, e le competenze digitali.
GDPR. E’ per la Sanità un tema importante e una grande opportunità di miglioramento del sistema. I produttori di software spesso non danno nessuna compliance del loro software con il GDPR, men che meno i produttori di dispositivi medici interconnessi.
L’articolo 20 del GDPR,è stato sottolineato, rende chiaro ed irrinunciabile il diritto del cittadino di ricevere da chi li detiene i propri data in formato digitale e in un formato interoperabile.
Infine, il cittadino può chiedere che i propri dati siano trasferiti ad un altro gestore. Un tema questo, che potrebbe nei prossimi mesi diventare critico per le organizzazioni sanitarie.
Per aiutare le organizzazioni si sta elaborando un Codice di condotta Privacy per le Aziende sanitarie.
TELEMEDICINA e IoT. L’aggiornamento delle linee di indirizzo della Telemedicina, introdotte nel 2014 ed ancora oggi documento di riferimento nazionale, recepito con apposite delibere dalle Regioni, è una attività indispensabile.
La Commissione ha svolto il proprio compito, ha contattato regioni, stakeholder industriali, rappresentanti del personale sanitario ed ha elaborato alcune bozze, ma il lavoro deve essere integrato con i suggerimenti di altri attori e deve essere integrato nel documento nazionale.
I temi principali da aggiornare emersi sono relativi alle nuove tecnologie legate al mondo IoT, al “mobile”, alla cybersecurity e ai temi caldi di autorizzazione ed accreditamento.
BIG DATA. E’ presente in Italia ed il CINECA ne è uno dei principali attori europei. Al Congresso è stato presentato un report sul sistema salute visto con l’occhio del Big Data, attraverso l’osservatorio ARNO, un osservatorio unico in Italia.
Una delle fonti del big data sanitario è il FSE fascicolo sanitario elettronico, in via di implementazione in tutt’Italia. La base del Big Data è il FSE, ma bisogna pensare al Fascicolo Sanitario Elettronico 2.0, o meglio, come far utilizzare al meglio il FSE attuale, colonna portante del big data e della medicina personalizzata.
È emerso che le Regioni che hanno avviato per prime l’implementazione del FSE, oggi si trovano con un database di documenti ancora in formato PDF, ben poco utilizzabili per il data mining, mentre le Regioni con implementazione più recente hanno la maggior parte dei dati in HL7 o altri formati interoperabili, utilizzabili in progetti di Big Data e/o interfacciabili con strumenti di intelligenza artificiale, per evolversi in progetti di medicina personalizzata e non rimanere un semplice archivio digitale.
PUBBLICO PRIVATO NELL’INNOVAZIONE DIGITALE NEL SSN. Regole, sostegno ed indirizzo, cooperazione.
Il privato si sta muovendo velocemente sull’innovazione digitale, assicurazioni, case di cura, società di mutuo soccorso, fornitori…
Sono frenati da regole ancora incerte e dalla babele regionale tecnico/amministrativa, non in grado di far fronte ad una telemedicina privata regionale o peggio, di dimensioni sovraregionali.
Come fare per eseguire un teleconsulto od una Televisita nella regione X con il centro medico nella regione Y? Chi autorizza il centro nella regione X? E se il centro erogatore è nella regione Y perché chiedere una autorizzazione sanitaria al centro servizi nella regione Y?
E’ indispensabile per lo sviluppo del sistema gestire, promuovere i rapporti con il privato sull’innovazione.
Il privato ed il pubblico possono creare sinergia per supportare l’innovazione
COMPETENZE DIGITALI E NUOVE PROFESSIONI. Le competenze digitali dei leader del SSN nazionale sono un tema chiave. La e-Leadeship (capacità di guidare la trasformazione digitale) delle direzioni strategiche, le competenze digitali dei direttori di struttura e le competenze digitali degli operatori del SSN.
Senza di queste non si andrà lontano perché l’innovatore digitale non compreso rischia di lavorare a vuoto.
Peraltro, il digitale in sanità sta profilando anche nuove professionalità cui occorre dare una regolamentazione e un inquadramento funzionale, anche per dare prospettive più certe alla nuova domanda di lavoro legata all’ICT.
L’attività di AiSDeT procederà nei prossimi mesi a sviluppare iniziative territoriali su quanto emerso per approdare con contenuti sistematici e una rappresentanza di network più diffuso al II Congresso nazionale 2019