Il ruolo centrale del procurement innovativo della Sanità digitale per lo stimolo allo sviluppo sarà al centro dell’incontro di approfondimento in programma il giorno 26 novembre, alle ore 10.05, giornata conclusiva del secondo meeting nazionale AiSDeT. Sul tema interverranno Luca Gastaldi, Associato Dipartimento di Ingegneria Gestionale Politecnico di Milano e componente della segreteria tecnica della Cabina di regia sull’attuazione degli interventi del PNRR, e Mauro Draoli, Responsabile per il Procurement innovativo AgID
“L’urgenza di dare attuazione efficace al PNRR ci obbliga a concentrarci su come trasformare le tante risorse a disposizione in progetti e azioni concrete sul territorio. Non è un mistero che una quota importante di queste risorse saranno destinate agli acquisti che ministeri, regioni ed enti, fino ai singoli ospedali, dovranno effettuare tramite gare che chiameranno i privati a lavorare in stretta collaborazione col pubblico all’attuazione del Piano. È il momento, quindi, di porre la massima attenzione a questo processo” sottolinea Luca Gastaldi, intervistato da AiSDeT, anticipando alcuni degli argomento che saranno oggetti di riflessione durante l’incontro.
“L’attenzione sul procurement, in questa fase deve portare a stabilire con certezza regolamenti, modalità di attivazione e criteri di verifica e valutazione, così che si possa dare vita a progetti davvero innovativi” – continua Gastaldi – “Se guardiamo al mondo del digitale, il procurement soffre ancora di criticità di processo che si riflettono sull’efficacia delle azioni di innovazione. Per fare un esempio, una gara viene assegnata, in media, in 4 mesi e mezzo: un tempo incompatibile con la velocità del digitale, fatta di soluzioni e ecosistemi che si evolvono, hanno bisogno di aggiornamenti e rischiano di mostrarsi costantemente obsolete e non adeguate alle esigenze dell’utenza”.
“Il Meeting AiSDeT – aggiunge – sarà occasione per condividere una riflessione sul tema del procurement innovativo con particolare riferimento al settore medico, partendo dall’analisi dei dati, così da individuare le criticità più evidenti e disegnare un percorso che guidi e coinvolga tutti gli attori che, nei prossimi mesi, avranno ruolo di primo piano nell’attuazione del piano. Se guardiamo, in particolare, al mercato della medicina digitale – sottolinea Gastaldi – scopriamo che esistono forme di concentrazione delle forniture in mano a pochissimi player, una situazione che non favorisce la concorrenza e impedisce una gestione corretta delle risorse”.
“L’emergenza pandemica ha mostrato, in tutta la sua drammaticità, quanto nel settore della sanità si sconti principalmente una mancanza di interoperabilità tra strutture territoriali, anche non strettamente legate alla salute ma comunque centrali nella vita dei cittadini (RSA, Medici ma anche assistenti sociali, centri di riabilitazione, case di cura, comuni, scuole, asili, ecc.). Il tema più urgente, dunque, non è il livello di digitalizzazione delle strutture ospedaliere (spesso all’avanguardia, almeno nei casi delle strutture specialistiche maggiori), quanto piuttosto nell’interoperabilità tra sistemi diversi sul territorio. Adesso che sono state lanciate e sono operative le grandi piattaforme abilitanti per servizi avanzati come la gestione di pagamenti, l’autentificazione e l’anagrafe, diventa obbligatorio stimolare i fornitori a rispondere alle esigenze di una PA diversa, davvero resiliente, vicina a tutti, secondo le esigenze dell’utenza e dei cittadini, non del mercato” conclude Luca Gastaldi.